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Studio Medico Dott. Paolo Piana
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Quale relazione c’è tra bevande zuccherate e calcoli renali?

Quale relazione c’è tra bevande zuccherate e calcoli renali?

Introdurre la giusta quantità di liquidi fa bene ai reni, aiuta a depurare l’organismo dalle tossine in eccesso e regolare i liquidi corporei.

Cosa bere, però, è importante, specie per chi già soffre di calcolosi renale o vuole prevenire l’insorgenza di ulteriori calcoli renali.

Uno studio scientifico durato otto anni, a cui ha partecipato anche il nostro paese, e pubblicato su Journal of the American Society of Nephrology, infatti, sembra confermare che alcuni zuccheri e l’acido fosforico, più noto come acidificanti e correttori dell’acidità, presenti nelle bevande gassate e dolcificate agiscano sul riassorbimento di calcio da parte dei reni.

 

Le evidenze scientifiche

La ricerca condotta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, con la Harvard University di Boston ha evidenziato che un consumo superiore a una lattina (33 cc) di bibita dolcificata alla settimana aumenta dal 23 al 33% il rischio di sviluppare calcolosi renale per la presenza di zuccheri e acido fosforico.

Le bibite a base di cola infatti, contengono correttori di acidità che, assunti in modo prolungato e frequente, possono favorire nel tempo, secondo i ricercatori, danni renali in persone che hanno già una disfunzione sottostante e la comparsa di alcuni tipi di calcoli.

Glucosio, saccarosio e soprattutto fruttosio, dall’altra parte, favoriscono l’accumulo di calcio nelle urine e combinandosi con gli ossalati, aumentano la probabilità di sviluppare calcoli.

 

Se l’acqua stanca, cosa bere?

Le alternative sono tante, dalle acque naturalmente aromatizzate con succo di limone (acido citrico, prezioso inibitore della cristallizzazione), a tisane, tè aromatizzati (senza eccedere però).

Meglio stare lontani dalle bevande gassate, e limitare il consumo di caffè e birra, specie se già si soffre di calcolosi renale.

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